Silvia Dallera
Appassionata sin da piccola di musica, Silvia è una cantoterapeuta. Insegna canto moderno per adulti e propedeutica musicale per bambini.
Parlaci di te:
Quanti anni hai? La tua età ha influito sul tuo trasferimento?
Ho 36 anni e mezzo. Mi sono trasferita a Berlino quasi 5 anni fa e la mia età non ha influito. Sono in genere molto coraggiosa e non bado agli anni.
Qual è la tua situazione familiare? Ha condizionato le tue scelte?
Mia madre mi ha sempre supportato dicendomi che “bisogna seguire ciò che ci rende felici”. Mi vedeva infelice da un po’ di tempo e non stavo vivendo situazioni facili in tanti campi.
Visitando poi Berlino, e conoscendo il mio compagno, ho sentito che potevo tornare ad esserlo e che si stava aprendo qualcosa di nuovo nella mia vita e dovevo seguirlo. Era una sensazione molto forte.
Ho avuto il supporto di tanti amici e qualche critica da conoscenti di mia madre o miei colleghi. Questo però non ha influenzato assolutamente le mie scelte.
Da dove vieni? Come descriveresti il rapporto con le tue origini?
Vengo dalla provincia di Brescia, da una paesino a 10/15 minuti dalla città con la quale ho proprio il classico rapporto “odio e amore”. E’ una città che mi ha tolto ma allo stesso tempo dato tanto. Mi sento in ogni caso molto legata alle mie origini.
Cosa ti ha spinto a trasferirti a Berlino o all’estero?L’amore…nonché il mio attuale compagno.
Quali difficoltà hai affrontato e quali aiuti hai ricevuto durante il trasferimento? Un consiglio a chi deciderà di fare lo stesso?
Mi ha aiutata sapere che non mi stavo trasferendo esattamente alla cieca e che non sarei stata “sola”. Stavo raggiungendo il mio ragazzo ed un paio di carissimi amici che vivevano qui già da diversi anni. Mi sentivo supportata.
Sapevo che anche senza avere già amici qui ne avrei potuti trovare di nuovi, come poi è stato. Già durante l’organizzazione del mio trasferimento ho cercato di informarmi riguardo gli appartamenti disponibili (inizialmente ho vissuto con due ragazzi), lavori possibili e corsi di lingua tedesca. Lo scoglio più grande per me era proprio questo.
A scuola ho studiato inglese e non sapevo una mazza di tedesco quindi la prima cosa che ho fatto è stata iscrivermi a un corso intensivo di tedesco, nonostante Berlino sia una città in cui puoi cavartela benissimo soltanto con l’inglese per i primi anni.
Consiglierei a tutti di informarsi su queste cose ancora prima di arrivare, attraverso varie associazioni italiane, riguardo a sbocchi lavorativi o più semplicemente come fare l´Anmeldung; dall’iscriversi a un corso di tedesco ed essere attivi nei vari gruppi expats italiani a Berlino.
Ti manca qualcosa del tuo paese d’origine?
Mi manca il poter essere rumorosi nei posti pubblici anche senza essere ubriachi. Come mi manca la città piccola dove tutto è più facilmente raggiungibile anche se dove mi trovo sto molto bene.
Adesso parliamo di lavoro:
Di cosa ti occupi attualmente?
Sono cantoterapeuta ma anche insegnante di canto moderno per adulti, propedeutica musicale e chitarra base per bambini.
Com’è nata la passione per il tuo lavoro?
Fin da piccola sono sempre stata appassionata di musica ed allo stesso tempo del sociale. Mio padre avrebbe volute qualcosa di totalmente diverso per me ma sono una mega testarda. Anche se a volte ho sofferto nel perseguire in questa strada non ho mai mollato.
Ci sono stati anni in cui ho avuto poca costanza. Sono una persona estremamente curiosa e sulla costanza non ero disciplinata..mi perdevo in altre cose. Entrambe sono arrivate maturando.
Come gestisci l’equilibrio tra vita privata e lavorativa?
Bella domanda. Ora che sono tornata a lavorare da 2 mesi, e non sono più solo mamma e compagna a tempo pieno, lo scoprirò di sicuro.
Ti andrebbe di condividere con noi uno degli ostacoli, e una soddisfazione, della tua vita lavorativa?
Di ostacoli me ne vengono in mente tanti. Partirei dal fatto che spesso si fa fatica a vivere di sola musica. Io avrei voluto farlo ma vivevo in un’ambiente che mi ripeteva che non sarebbe stato così…mi ricordo, con il sorriso, che spesso rispondevo: “Quali soldi e sicurezza, io voglio solo essere felice”.
Volevo fare musicoterapia in centri psichiatrici e lavorare con persone con forti disagi e, spesso, questa cosa veniva contrariata da pochi fondi e da lotte innumerevoli per far sentire la propria voce. L’Italia, in questo, è tanti passi indietro rispetto a Berlino.
Tra le tante soddisfazioni ho avuto innanzitutto il privilegio di lavorare con la voce e la musica..due cose bellissime!
Oltre che di lavorare con le persone: adulti e bambini compresi. Vedere che attraverso il mio aiuto sono felici e stanno imparando cose belle è la soddisfazione più grande.
Vorresti condividere con noi un consiglio che ti è stato offerto nella tua vita lavorativa?
Mi ricordo una frase che mi disse un’amica e collega in Italia: “Se non ci credi tu per prima, nessuno ci crederà per te. Studia e…credici, credici, credici!”.